Dopo stato di Washington e Colorado, anche l'Alaska legalizza la marijuana. Entra in vigore infatti oggi la legge, approvata lo scorso novembre dal 53% degli elettori dello stato artico americano, che autorizza i maggiori di 21 anni al possesso di quantità di cannabis fino ad un'oncia (poco più di 28 grammi) ed a coltivare fino a sei piante di marijuana nella propria casa. Ma continuerà ad essere ancora illegale fumare in pubblico - ad Anchorage è prevista una multa di 100 dollari - e non sarà possibile comprare e consumare marijuana nei negozi e coffe shop che stanno fiorendo in Colorado e Washington. Infatti non è ancora stata approvata la legge statale che dovrà regolamentare questi aspetti, e si prevede che si dovrà aspettare fino al prossimo anno. Nonostante questo, per i gruppi che sostengono la liberalizzazione della marijuana, come arma anche per un consumo responsabile della droga e nella lotta alla criminalità, l'entrata in vigore della legge in Alaska è la prova che il movimento si rafforza a livello nazionale. "Colorado e Washington stanno provando che la regolamentazione della marijuana funziona, e lo proverà anche l'Alaska", ha detto Mason Tvert, del Marijuana Policy Project che ha lanciato nello stato una campagna pubblicitaria per invitare al "consumo responsabile". "Molti adulti fanno uso della marijuana per le stesse ragioni per cui consumano alcolici, noi vogliamo ricordare loro che devono farlo con senso della responsabilità", ha aggiunto Tvert, riporta l'Huffington Post.
Lo scorso novembre anche in Oregon e a Washington D.C. sono passati referendum per la liberalizzazione della marijuana. In Oregon la legge entrerà in vigore a luglio, mentre per la capitale la situazione è più complessa. Nei mesi scorsi infatti il Congresso, che ha il potere di bloccare le leggi approvate nel distretto della capitale, ha infatti impedito che venissero approvate le misure attuative che permettano la vendita della droga leggera. Giovedì ufficialmente terminerà il periodo di revisione da parte del Congresso della legge approvata per referendum, portando quindi alla situazione in cui effettivamente sarà legale il possesso di una modica quantità ma sarà sempre vietato venderla. Il possesso e la vendità della marijuana rimane illegale per la legge federale, ma il dipartimento di Giustizia ha adottato una linea guida in cui si chiede ai procuratori federali di non colpire le operazioni negli stati che l'hanno legalizzata. Stati che stanno conoscendo un vero boom economico dovuto alla liberalizzazione di questo fiorente mercato, che sta producendo anche un ingente gettito nelle casse dell'erario visto che le leggi che legalizzano la droga leggera impongono anche una pesante imposizioni fiscale delle vendite. Per l'Alaska si sono già fatte delle previsioni di otto milioni di tasse in più nel primo anno in cui sarà permessa la vendita, ed oltre 20 milioni entro nel 2020. Secondo un recente studio quella della marijuana è l'industria in maggiore crescita negli Usa, con almeno altri 10 stati che considerano di legalizzarla entro il 2016, mentre entro il 2020 potrebbero essere 18 gli stati anti-proibizionisti.